giovedì 27 giugno 2013

Lefebvriani. Dichiarazione nella ricorrenza del 25° anniversario delle Consacrazioni Episcopali (30 giugno 1988 – 27 giugno 2013)

Clicca qui per leggere il comunicato in lingua italiana.

25 commenti:

mariateresa ha detto...

Come a suo tempo Fisichella che si esibì con l'elezione di Francesco in un enfatico minuetto di Boccherini,Pell qui celebra i 100 giorni del Papa con uguale intento saponatorio. Che stia attento a non trovarsi a raccogliere i denti da terra come è poi capitato a Fisichella il giorno del concerto.
L'articolo è nella sola sezione inglese di Vatica Insider

http://vaticaninsider.lastampa.it/en/inquiries-and-interviews/detail/articolo/pell-bergoglio-ior-26003/
come si può vedere dal titolo il concetto di corte rinascimentale è usato ormai fuori dai denti come criterio propagandistico e i prelati si passano parola, quindi anche se non l'ha detto il Papa (o forse sì) c'è il passaparola di usare l'argomento.
Come potete notare Pell non è informato su Castelgandolfo e la scelta di Benedetto e dubito che l'interessato lo aggiorni. Ve lo segnalo solo come cattivo esempio di collaborazione con la lingua di fuori..
Inoltre , è solo una mia impressione, in qualche passaggio sembra un articolo sulla difensiva. Non si capisce di cosa, vista l'atmosfera generale.

Anonimo ha detto...

Vorrei capire cosa significa la "nuova e falsa teologia del mistero pasquale"...se San Paolo (non il Concilio) dice: "Se Cristo non fosse risorto sarebbe vana la nostra fede". L'ignoranza di certe affermazioni è uguale alla saccenteria di chi le formula!

mic ha detto...

Io non sono lefebrvriana; ma ho scritto questo:

Enfasi su una nuova concezione del “Mistero pasquale”

Molti novatori affermano che la “teologia del mistero pasquale” è l’anima della riforma liturgica postconciliare.
Ebbene, la “teologia del mistero pasquale” è l'anima della fede cattolica, non della riforma postconciliare. Infatti, il mistero Pasquale è la Passione-Morte-Risurrezione del Signore. La riforma post- conciliare in parte, la teologia neocatecumenale in maniera ancor più luterana, ha posto l'accento solo sulla Risurrezione, con il pretesto che la visione di Trento era troppo “doloristica” e si metteva troppo l'accento sulla Croce... Ma questo è un inganno: la Croce è una Realtà ineludibile, vera Pasqua=’passaggio’ verso la Risurrezione, perché rappresenta il fiat di Cristo Signore alla volontà del Padre, quell'obbedienza piena e libera che ha cancellato un primigenio terribile non serviam e la tragica disobbedienza del primo Adamo e ha permesso il ricongiungimento al Padre dell’umanità redenta.
E la S. Messa è la ri-presentazione incruenta al Padre del Sacrificio del Figlio, che si trasforma, alla comunione, in banchetto escatologico.
Quindi la liturgia non è né la festa della comunità né azione dell'assemblea, ma Azione teandrica (divino umana) di Cristo Signore che il sacerdote compie in persona Christi così come Lui ce l'ha consegnata nell'ultima Cena fino alla fine dei tempi. Certo che c'è anche la partecipazione del credente col suo “sacerdozio battesimale”, ben distinto tuttavia sia in grado che in essenza, da quello ordinato (Lumen Gentium, 10).

La Chiesa non ha mai messo l'accento solo sulla Croce, come sostengono i falsi profeti. Semmai possono averlo fatto alcune spiritualità che si sono soffermate su singoli momenti della Passione del Signore; ma è solo una accentuazione di qualche congregazione religiosa che ne rappresenta il carìsma, che per alcuni e in alcuni casi può essere diventata una devozione non equilibrata, che può scadere nel devozionismo, da cui tuttavia la Chiesa ha sempre insegnato a rifuggire.

Parlare di mistero pasquale, quindi, non è prerogativa del concilio, perché è il nucleo portante della nostra Fede. Prerogativa di un improprio e sviato e sviante “spirito del concilio”, invece, è parlare di mistero pasquale mettendo l’accento solo sulla Risurrezione e trasformando il Sacrificio-convivio in convivio-e-basta, tant'è che si sono aboliti gli Altari per sostituirli con delle ‘mense’.

mic ha detto...

... segue

L’offertorio, completamente abolito, è diventato - come già sottolineato - una berakàh ebraica e manca il totale dono di noi stessi, l’Offerta, tutto consegnato al Signore che si consegna per la nostra Redenzione. Nell’antico Canone si offre l’Hostia pura santa e anche l’assemblea si riallaccia alla sorgente. Già è così nel VI secolo, anzi fin dal tempo Apostolico il Culto si attua nel contesto di un pasto, ma è una celebrazione a parte che nei secoli si è affinata per divenire la meraviglia che ancora abbiamo.

Il culto cattolico deriva dal culto ebraico del Tempio di Gerusalemme che nel 70 d.C. fu distrutto. La Liturgia della Parola viene dalla liturgia sinagogale. Lo stesso Gregoriano ha conservato dei suoni più fedeli alle antiche salmodie degli attuali canti sinagogali. L’Eucaristia è il Novum introdotto dal Signore.

L'ebraismo talmudico nato a Yavne dal giudaismo farisaico, dopo la distruzione di Gerusalemme (e del Tempio) nel ’70 c.C., è quello spurio. Non c'è più né tempio, né vittima né sacrificio: il nuovo Tempio è Cristo e la Sua Chiesa, l'unica Nuova ed Eterna Alleanza è quella nel Sangue prezioso di Cristo Signore!
Solo il Sacerdote poteva offrire la “vittima” solo lui poteva sacrificarla, solo lui poteva immolarla, solo lui poteva toccarla... solo lui poteva “mangiarla”.

Ora, in virtù del nostro battesimo, del sacerdozio “comune” noi ora possiamo partecipare della “vittima”, ma non possiamo sacrificare perché solo il un Sacerdote poteva.
Il boccone che il sacerdote offre è quindi un privilegio tutto cristiano, istituito dal Signore stesso, e il fedele ben si guardava dal toccare con le sue mani “non monde” (non sante, non consacrate) la vittima!
Era un abominio solo il pensiero di poter toccare l'oblata!

Le stesse preghiere dell'“Introibo ad Altare Dei” sono come i salmi delle ascensioni. Come già sottolineato, i gradini su cui è posto l'Altare rappresentano il calvario... quando il sacerdote lascia cadere la ‘vittima’ sul corporale lo fa sotto il crocifisso posto sull'altare, come se fosse una “deposizione” dalla croce... lo svolgersi della celebrazione è tutto un crescendo, ma il sacrificio eucaristico inizia già nell'Offertorio, che non è un retaggio pagano, come insegnano falsi profeti recentemente inopinatamente approvati, ma il culmine dell'obbedienza del Nuovo Adamo, cioè del Signore Gesù ed è per questa obbedienza che Egli è stato Risuscitato per la Vita eterna e noi con Lui, se in Lui “rimaniamo”.

Anonimo ha detto...

Rodari lo intervista per repubblica. L'intento saponatorio di cui parla Mariateresa si rivela al meglio nella risposta all'ultima domanda già di per sè abbastanza scontata. E dire che veniva considerato ratzingeriano. Si è visto, dopo la rinuncia ha criticato Benedetto a più non posso.
Pell in patria è sulla graticola per il noto scandalo, forse per questo è sulla difensiva, come si nota nella risposta sulla lobby gay.
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201306/130627pellrodari.pdf
Alessia

carmelina ha detto...

cara maria teresa, io ti odio. non avrei mai buttato l'occhio su vatican insider stasera ma, spinta dal tuo intervento,, ho avuto la malaugurata idea di andare a leggere l'intervista a Pell. gia' avevo un mal di testa pregresso. a questo adesso si aggiunge un maxi reflusso gastrico da urlo. io non ho parole. mi ritiro (per stasera) perche' non riuscirei a formulare niente di intellegibile se non parolacce di quelle pesanti da scaricatore di porto. roba da pazzi!!!!!!!!!!!!!

SERAPHICUS ha detto...

No comment.

Come "celebrare" un atto scismatico...

Purtroppo hanno perso il treno. E questo treno non tornerà. Triste, ma vero.

E a parte: credo che sia imperdonabile come hanno cercato di giocare con Benedetto XVI. Non hanno idea quanto hanno offeso e ferito il Papa emerito. Non hanno idea.

Totale mancanza di un sentire cum Ecclesia. Mi dispiace, per me è un capitolo chiuso.

Raffaella ha detto...

Amen!
Benedetto XVI ha messo in gioco se stesso per questo gesto di benevolenza.
Il capostazione ha fischiato ed il treno e' davvero partito.
R.

Anonimo ha detto...

pell?
come è andata a finire la faccenda della copertura dei preti pedofili?

Anonimo ha detto...


Puntuale commento di Cantuale Antonianum (non certo un sito "modernista") in merito al delirante comunicato stampa econiano:
http://www.cantualeantonianum.com/2013/06/lultimo-schiaffo-dei-vescovi.html

Anonimo ha detto...

Incontentabili i Lefebvriani, non riconoscono il Vaticano II
Se penso cosa e' costato a Benedetto il suo gesto di riconciliazione !!! Anche in questo caso il mio amato papa, ha pagato un prezzo esagerato.

Silvia

Fabiola ha detto...

Già, Carmelina, questi erano gli amici di Benedetto.

"Non mi sono mai sentito solo". Evidentemente si riferiva solo a Gesù Cristo.

mariateresa ha detto...

ehm carmelina, non lo faccio più.
ma non prendertela, abbiamo letto di peggio. A me sembra che a Pell prima di tutto stia sulle uova la rinuncia di Benedetto, questo evinco anche da altre interviste, il resto segue.
Quello che a me colpisce è il linguaggio da pubblicitario che vuole valorizzare il detersivo che rende tutto più bianco o l'elastico delle mutande più robusto, anche rispetto alle altre ditte. Io credo che non si rendano nemmeno più conto di come hanno assunto degli atteggiamenti più adatti a dei venditori che a dei pastori, visto a che adesso va di moda la pecora.

alberto ha detto...

Il Vaticano II ha reso vano il Sacrificio di Cristo e la Sua redenzione ...se tutti si salvano che senso ha essere cristiani? Che senso ha il battesimo? Ecco ciò che non si vuol capire. Mons. Lefebvre l'aveva intuito benissimo!

Anonimo ha detto...

Non è un gran male non riconoscere il Dio spray e il Dio baby sitter...della scuola di Bologna e Suenes

Anonimo ha detto...

interessante il commento di pell sul voto di povertà del papa, sovente ci dimentichiamo che i religiosi fanno questo voto differenza dei preti diocesani.
Ed è vero che il papa continua a vivere seriamente questo voto.

maura ha detto...

Io vorrei proprio conoscere chi e' quell'inetto scansafatiche superficiale che nell'entourage del Santo Padre Benedetto non ha lavorato come avrebbe dovuto sì da esporlo a tutto quanto lo ha esposto !!!! In secundis se questo articolo riporta l'esatto pensiero del prelato beh mi vien da dire ( mancando di carita' ) : " ma come vengono scelti questi Cardinali " !!! Oh Signore proteggi la tua Chiesa !!! maura

Anonimo ha detto...

Sì, il capostazione ha fischiato, e il capotreno Fellay si è accodato agli altri macchinisti entusiasti di partire..

(Intanto però spero vi siate accorti che in questi giorni l'Elemosiniere Apostolico, Arcivescovo Pozzo, già Segretario di Ecclesia Dei, sta celebrando pontificali tridentini e ordinando nuovi sacerdoti e diaconi per gli istituti tradizionalisti in comunione con Roma - e questo anche a Roma, Trinità dei Pellegrini.)

Luisa ha detto...

È senza dubbio vero che il no della FSSPX ha molto addolorato Benedetto XVI che, ancor prima di diventare Papa, ha sempre mantenuto i contatti con la Fraternità, il ricucire quello strappo è sempre stata una delle sue priorità. Vorrei però che non si dimenticasse il brutto e subdolo ruolo che ha giocato, a discussioni finite, la Commissione ad hoc istituita in merito, composta nella sua stragrande maggioranza da persone ostili in modo viscerale alla FSSPX.
La loro avversione, a parte nelle singole dichiarazioni o esternazioni, la si è vista già quando hanno sfruttato in modo vergognoso un atto moralmente reprensibile come quello della fuoriuscita di una corrispondenza interna alla FSSPX, con tanto di comunicato stampa, e poi quando hanno senza alcun dubbio fatto pressione su Benedetto XVI, con il risultato che quando il 13 giugno Mons.Fellay è arrivato a Roma, fiducioso nell`accordo, lo ha detto ai suoi sacerdoti ad Albano la vigilia, si è trovato di fronte un aut aut imprevisto con nuove esigenze.
Quel che è successo, perchè è arrivata quella svolta drastica che contraddiceva i messaggi pieni di speranza in un accordo che arrivavano da Roma, lo sanno solo i diretti interessati, il triste risultato lo conosciamo.
Ecco, volevo solo che non si dimenticasse il ruolo pesante e ostile di coloro che hanno remato contro il Santo Padre anche in questo terreno delicato e sensibile nemici della FSSPX che da sempre rifiutavano il suo "ritorno" in piena comunione.

mic ha detto...

Inserisco anche qui quel che ho scritto nell'articolo su Cantuale:

Io non aderisco alla FSSPX, ma amo la Tradizione "evolutiva", che è "viva" - oltretutto non preconciliare soltanto, ma con tutti gli ineludibili 'distinguo' - e non "vivente" in senso storicistico : cioè mutevole secondo i tempi; cosa che Cantuale non coglie affatto nella sua 'lettura' preconcetta della dolorosa vicenda.
Oltretutto, chi ha seguito da vicino l'evolversi della situazione, conosce che non c'è stato nessuno "schiaffo" al Papa, ma che la regolarizzazione canonica è mancata all'ultimo minuto, proprio il giorno della firma, per una inattesa stretta di freni del Card. Levada (leggi Curia ostica tanto nei confronti della FSSPX quanto di Benedetto) che ha posto un nuova inedita condizione inaccettabile.
A me spiace che la Fraternità non abbia potuto cogliere quella opportunità perché oggi il fossato sembra ancora più grande, soprattutto se si leggono le varie sottolineature di Cantuale che si capisce come colgano le sfumature più ostiche e da un punto di vista davvero preconcetto.
Soffro, come tanti, soprattutto per la dicotomia che si è creata nella Chiesa anche e purtroppo a prescindere dalla FSSPX e non mi resta che la preghiera e una fiduciosa (nel Signore) attesa.

In ogni caso, da notare, nei comunicati successivi della FSSPX e della Santa Sede, la questione non è stata considerata chiusa, come forse in troppi vorrebbero.

Anonimo ha detto...

Danneels e Mahony, Lehmann e Kueng, e moltissimi altri, rimarranno, invece, "in piena comunione con Roma" (d'altronde sono loro i grandi elettori di PF) , mentre Fellay e Tissier non lo saranno neanche più parzialmente.

Anonimo ha detto...

mentre Fellay e Tissier non lo saranno neanche più parzialmente.

E questo chi lo stabilisce: Cantuale antonianum e tutti i modernisti avversi alla tradizione?

Anonimo ha detto...

Scrivo da non Lefevbriano, gli interventi fin quì letti su questo prezioso e caro blog di Raffaella vanno tutti rispettati perchè ciascuno è libero di esprimersi secondo coscienza e in piena libertà. Tuttavia non mi pare che i Lefevbriani siano stati la causa principale delle sofferenze del nostro indimenticabile Papa Benedetto XVI, egli era ben consapevole di cosa e a cosa sarebbe andato incontro togliendo le scomuniche ai 4 Vescovi Lefevbriani. Benedetto XVI ha creduto fino in fondo, con tutto il suo cuore, nel riconoscimento canonico della San Pio X, purtroppo in molti suoi "collaboratori" hanno remato contro e prima o poi i nomi di questi "collaboratori" infedeli si sapranno. Cantuale ha espresso un proprio parere, ribadisco che i Lefevbriani con l'odierna e ultima dichiarazione pubblica non hanno perso nessun treno verso il riconoscimento canonico, hanno invece ribadito a voce alta il proprio diritto ad essere dei cattolici "liberi" dentro la Chiesa, liberi di esprimersi allo stesso identico modo come si esprimono liberamente tutti gli uomini e le donne della Chiesa e ve ne sono di quanti ostentano obbedienza al Papa, al Magistero, al Vaticano II e poi fanno tutto il contrario di tutto. Un diritto che ai Lefevbriani viene negato per pregiudizo e che Benedetto XVI, desiderava assicurare per il "bene" dell'unità della Chiesa. E' facile scannarsi dentro la Chiesa e puntare il dito sempre e comunque contro i Lefevbriani ma se con pazienza si riuscisse, volendolo, a mettersi su un tavolino e a leggere con attenzione le posizioni Lefevbriane, scopriremo che poi alla fin fine non hanno torto. Per aver espresso pubblicamente questo mio pensiero, sono stato invitato da uditori probabilmente meglio formati di me, di andare a studiare e mi hanno appellato come un saccente conservatore...e non sono il tipo che va a sventolare a destra e a manca lauree o altri titoli.
Credetemi, il treno nella Chiesa non l'ha perso nessuno, nemmeno i Lefevbriani, mi dispiace per Cantuale ma resto persuaso che Benedetto XVI non avrebbe mai osato dire o scrivere ciò che Cantuale pensa e scrive. Scusate l'intrusione.
Alberto 2 (tanto per distinguermi dall'alberto 1).

Francesco ha detto...

Benedetto XVI ha fatto tutto quel che ha potuto, ma nonostante ciò i lefebvriani (che trattavano Ratzinger con sufficenza) continuano a rigettare il Vaticano II.

E a questo punto, ognuno per la sua strada. Del resto, non è la prima volta che un gruppo di scismatici si fa una Chiesa propria perchè in disaccordo con un Concilio.

Anonimo ha detto...

Se fossero davvero scismatici (il drammatico retroscena delle ordinazioni è storia che chiunque non sia prevenuto può approfondire), come poteva Benedetto XVI rimuovere la scomunica senza condizioni. Anzi quasi contestualmente rilegittimando il rito che essi custodiscono?